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       LA MEMORIA DIMENTICATA

a cura di Teresa Maria Rauzino



 

      

Fresco di stampa il nuovo volume contemplato nella collana editoriale Spicilegio della raccolta dei Quaderni del Centro Distrettuale CRSEC FG/32 a cura di Daniela Mammana, responsabile di tale Centro.

In questo lavoro la curatrice ha voluto raccogliere alcuni scritti dell’intellettuale Francesco Gentile con «l’intento […] di restituire visibilità storica all’opera e alla figura di questo vivace intellettuale pugliese, nato ad Ascoli Satirano, ma vissuto a Foggia già dal primo decennio del secolo scorso, dove svolse la sua attività di critico d’arte, conferenziere, pubblicista e protagonista della “terza pagina” dei periodici locali partecipando intensamente ai fermenti politici e culturali degli anni suoi e dando vita a numerosi studi, prevalentemente a carattere storico-artistico. […]».

Con queste parole Daniela Mammana spiega, nella sua Presentazione, la metodologia della ricerca che, in questo caso, si avvale oltre che delle notizie attinte da fonti dirette, lasciate dal personaggio oggetto dello studio, anche dalle testimonianze dei suoi discendenti, e qui entrano in campo la nipote, Paola Gentile ed i suoi cugini, Giuseppe e Silvana, che hanno contribuito, con i loro ricordi, alla ricostruzione dell’aspetto umano dell’intellettuale pugliese.

Nella sua carriera Francesco Gentile si occupò di vari argomenti a carattere storico e sociale che in questo lavoro vengono evidenziati attraverso alcuni scritti che meglio denotano le sue doti professionali, la vastità di interessi e l’impegno socio-culturale.

La poesia dei ruderi, frutto di una relazione preparata per una conferenza, evidenzia il concetto di restauro innovativo rispetto a ciò che fino ad allora veniva propinato. Nei paragrafi dedicati alla descrizione della cattedrale e del palazzo imperiale di Foggia nonché del castello di Lucera, Francesco Gentile traccia un quadro storico-artistico delle tre costruzioni criticando aspramente i rifacimenti eseguiti senza il rispetto delle architetture originarie.

Profili di artisti, anche questi scritti sono frutto di una serie di articoli e conferenze con lo scopo di porre in luce la poliedricità degli artisti foggiani dei quali già da qualche tempo l’opinione pubblica non teneva più conto. Così l’Autore “rispolva” personaggi del calibro di Bartolomeo da Foggia e di suo figlio Nicola che gran lustro diedero alla città con le loro pregevoli opere; di Gualtiero da Foggia, personaggio contemporaneo di Nicola, scultore altrettanto affermato; di Domenico Caldara pittore di chiara fama che con Saverio Altamura e Nicola Parisi si distinse per le maestose opere pittoriche tanto che la sua fama giunse fino ai Borbone, e nella capitale, per un periodo, fu anche pittore di corte. A tale riguardo, celebre fu la sua fama quando eseguì il dipinto dal titolo Gli ultimi momenti di Ferdinando II.

L’Autore, inoltre, non manca di tratteggiare anche i profili di Vincenzo Acquaviva, Vincenzo Dattoli, Giuseppe Fania e Saverio Pollice. Le interessanti dissertazioni sul santuario dell’Incoronata di Foggia e sul culto della Madonna Iconavetere della stessa città completano il testo.  

Il volume è altresì corredato dalla riproduzione di numerose immagini d’epoca tratte da opere letterarie coeve e da documenti originali che fanno di questa pregevole raccolta un esemplare utilissimo per la divulgazione e la conoscenza della storia del capoluogo daunio e non solo.

Raccontare in questi scritti scelti la vita e le opere di questo personaggio, protagonista indiscusso del suo tempo, esempio di una cultura sempre attuale e mai desueta, che troverà in Carlo, suo figlio, la massima espressione filosofica e scientifica, di una mente eccelsa maestra di vita, è sata un’iniziativa encomiabile da parte della curatrice del volume, meritevole di ogni apprezzamento positivo, poiché questo lavoro contribuisce all’arricchimento del nostro patrimonio storico-artistico e rappresenta un tassello in più da collocare tra le opere letterarie della nostra bella terra.

    
      

©2007 Lucia Lopriore. Le immagini di questa pagina sono tratte dal volume citato.

   


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