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a cura di Vito Bianchi



A. Messina, Le chiese rupestri del Val Demone e del Val di Mazara, Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici, Palermo 2001, pp. 214, € 42.

     

A vederle adesso, sono per lo più ridotte a stalle, depositi agricoli o ricoveri per materiale edilizio. Ma un tempo, le chiese rupestri della Sicilia erano sparse per tutta l’isola. In totale ne sono state catalogate 141, mediante una paziente ricerca avviata nel 1968 e portata a termine di recente da Aldo Messina, docente di archeologia medievale all’università di Trieste. L’esito delle ultime indagini è condensato nel volume pubblicato dall’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici, con cui giunge a compimento un inventario inaugurato a partire dal territorio siracusano nel 1979, ed allargato nel 1994 al Val di Noto. 

Il completamento dello studio sul trogloditismo siciliano contribuisce a specificare alcuni fra i caratteri insediativi dei villaggi in rupe, attraverso l’analisi delle strutture abitative, degli impianti artigianali e delle implicazioni artistico-architettoniche connesse con la realizzazione di suggestivi castelli rupestri o dei luoghi sacri. E a proposito di luoghi sacri: nel suo meticoloso viaggio attraverso le “criptopoli” siciliane, l’autore ha riconosciuto non solo dei tempietti cristiani, ma anche delle moschee musulmane a Rometta, a Sperlinga e forse pure a Caltabellotta. A pensarci bene, nulla di più facile, considerato il grado di intensa islamizzazione vissuto dall’isola fra IX e XI secolo. 

Nuove testimonianze sull’Islam di Sicilia si aggiungono così alla moschea rinvenuta negli scavi archeologici di Segesta. Curiosamente, le moschee di Rometta e Sperlinga sembrerebbero caratterizzate da una certa omogeneità planimetrica: si tratta infatti di sale di preghiera pilastrate, ciascuna con la nicchia del mihrab, scavate trasversalmente al muro di fondo della qibla, che possiede una larghezza pari a circa 20 cubiti arabi di m. 0,5175. Entrambe, senza nessun problema, saranno riadattate a chiesa cristiana, con lo spegnersi degli ultimi focolai islamici, in età federiciana.

     

    

©2002 Vito Bianchi

Volumi per recensioni a: Vito Bianchi, via del Calvario 1, 72015-Fasano (BR).

    


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