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pag. 9, a cura di Olimpia Amati


Zanzarelli

Pesce alla griglia con erbe e spezie  

Pere sciroppate


Zanzarelli

Ingredienti: 2 litri di brodo di pollo; 8 uova; 200 gr. di cacio grattugiato; 80 gr. di pane raffermo macinato; 6 stigmi circa di zafferano; miscela di spezie in polvere (cannella, zenzero, noce moscata, pepe…).

Preparazione

«Per farne dece menestre: togli octo ova et meza libra de caso grattugiato, et un pane grattato, et mescola ogni cosa inseme. Dapoi togli una casseruola con brodo di carne gialla di zafrano et ponila al focho; et como comincia a bollire getta dentro quella materia, et dagli una volta col cocchiaro. Et como te pare che sia presa toglila dal focho, e fa' le menestre, et mittivi del le spetie di sopra».


Pesce alla griglia con erbe e spezie

Ingredienti: 1 pesce grasso a persona (sgombro, palamita…); 1 mazzetto di prezzemolo; 1 mazzetto di salvia fresca; olio d'oliva; sale.

Preparazione

«Se vuoi pesce arrostito in su gradella. Togli lo pesce, lavalo e poi lo fendi e getta su della salina. Togli buone spezie, getta sulla buccia di fuori, ripiegala si che le buccie stiano insieme, metti buone erbe ollienti tra la buccia, legalo con un filo, ungi lo pesce con frasuccia di salvia, ponlo in su brascia senza fumo, volgi spesso e togli o vuoi salsa o vuoi salina».


Pere sciroppate

Ingredienti: 1 kg. di pere mature ma sode75 cl. di buon vino rosso; 50 gr. di zucchero in polvere; 1 cucchiaio di cannella in polvere; ½ cucchiaino di anice in grani; 3 pezzi di macis; 2 chiodi di garofano; ½ cucchiaino di zenzero in polvere; 60 gr. di uva passa; una decina di datteri snocciolati e tagliati grossolanamente

Preparazione

Cuocete le pere in acqua finchè non diventino tenere. Sbucciatele e tagliatele a pezzi. Prendete un bel po' di cannella e passatela tre o quattro volte alla stamigna con del buon vino in un recipiente. Aggiungete zucchero in gran quantità, anice, chiodi di garofano, macis e, se volete, datteri tagliati ed uva di Corinto. Mettete sul fuoco e quando bolle aggiungete le pere. Fate cuocere il tutto. Quando è cotto a sufficienza, badate che sia di un bel color cannella ed aggiungete polvere di zenzero in grande quantità. Badate che sia dolce e servite.

Il consiglio di Donna Olimpia
Dal latino pyrus, il termine ha due ipotizzabili provenienze (la prima meno nobile della seconda).
Potrebbero averla chiamata così i romani ispirati dalla sua forma oppure c'è di mezzo il noto Pirro, re dell'Epiro, che ha portato in Italia (fra i tanti oggetti ed animali a noi sconosciuti) questo "frutto della discordia"... perché della discordia?
Semplice: per lunghi secoli i nostri avi si sono interrogati sugli aspetti benefici e nocivi della pera. Gli antichi romani le consumavano in svariate pietanze a base di carne e ne ricavavano un ottimo sidro, quest'ultimo assolutamente sconsigliato dai medici. Per i romani insomma, la pera fa bene solo se cotta!
Curiosità particolare è che invece i medici arabi usavano abbinare le pere al vino per la cura delle malattie più svariate.
La famosa Hildegard von Bingen (vedi rubrica Sire ut, fami re!) disprezzava a tal punto le pere da vietarle perché a detta sua provocano una cattiva digestione ed il mal di testa.
Non oso immaginare lo stato di salute dello stomaco della santa, eppure ha vissuto a lungo… saranno stati i digiuni purificatori?


Nota. Le tre ricette sono tratte da A tavola nel Medioevo, di O. Redon, F. Sabban, S. Serventi (Edizioni Laterza, Bari 2001).
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