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a cura di Michele Maiorano

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Le immagini:  pag. 1    la scheda


 

Veduta panoramica dell’abbazia di San Pietro in Cuppis. In basso, la facciata principale.

  

L’interno della basilica     

  

  

     

LA SCHEDA

Ubicazione

A pochi chilometri da Ischitella, piccola cittadina del Gargano, in provincia di Foggia. Posta su di un altopiano a 300 m slm, se ne possono ammirare solo i resti, ma non è poco.

Stato di conservazione

Piuttosto diruto, l’edificio è una fabbrica in stile romanico-bizantino, diviso in quattro ambienti: basilica, cortile e altri due ambienti: un refettorio e un dormitorio.

Cenni storici

È uno dei più antichi monumenti del territorio. Viene ricordato per la prima volta il 9 febbraio 1058 da papa Stefano IX, con la bolla Iustitis Petitionibus, che confermava all’abate Oddone di Santa Maria di Càlena il possesso della cella benedettina di San Pietro in Cuppis.

L’abbazia è menzionata ancora una volta in un privilegio di Federico II rogato a Foggia nel maggio 1225, «Monasteri Sancti Petri Opineae Nove in Ischitella», come facente parte delle dipendenze di Santa Maria di Pulsano.

Nel 1777 gran parte del monastero fu distrutto, probabilmente a causa di un terremoto. In seguito ristrutturato, fino al 1920 vi si celebrava la messa tutti i giorni.

Nel corso dei secoli, l’abbazia assunse nomi diversi: San Pietro Opineae, San Pietro de Criptanova, detta poi in Cuppis, perché posta su una collina tra Ischitella e il Lago di Varano.

Strutture

Basilica

L’accesso è costituito dal portale principale, sormontato da un arco a tutto sesto in estradosso e a sesto ribassato in intradosso. La navata e il presbiterio sono divisi da un iconostasi, elemento tipico dell’architettura romanica di derivazione orientale, con la porta regale centrale e con la porta diaconale destra ad arco a tutto sesto, mentre la porta diaconale sinistra ad arco a sesto acuto. Sempre nell’area dell’iconostasi, precisamente tra la porta regale e le porte diaconali, sono presenti le tracce dell’altare.

La muratura portante, l’unica parte del monastero ancora in buone condizioni, è costituita da blocchi di pietra calcarea irregolari di medie dimensioni. Anche l’abside e il rispettivo catino si conservano integralmente.

Le pareti interne Sud-Ovest e Nord-Est sono divise da quattro pilastri rettangolari, costituiti da blocchi di pietra ben squadrati, destinati a sostenere le travi del tetto a capriate che ora non esiste più. Sempre sulle stesse pareti e sulle facciate nordest e sudovest, sono presenti due finestre, a sesto ribassato nell’intradosso e a forma rettangolare nell’estradosso.

Nella parte bassa della parete interna sudovest, quella più vicina alla zona presbiterale, è situata una delle porte di accesso al cortile, sormontata da un arco a sesto ribassato nell’intradosso e a tutto sesto nell’estradosso. Fino a qualche anno fa questo ultimo arco era sormontato da una chiave di volta, con sopra scolpito lo stemma della famiglia gentilizia del secolo XIII. Fu rubato da ignoti.

Nell’area presbiterale sulla parete interna nordest e sulla facciata sudovest è ubicata una finestra sormontata da un arco a sesto ribassato nell’intradosso e a tutto sesto nell’estradosso. Sempre sulla stessa parete esiste una piccola edicola ad arco a tutto sesto.

Nella parte absidale, sulla parete interna nordovest e nella facciata sudest è situata una finestra a feritoia monofora.

Sulla parete interna sudest e sulla facciata principale nordovest, precisamente sopra il portale principale, è presente un piccolo rosone.

Nell'area absidale/presbiterale sono presenti i resti degli affreschi, che l’incuria e gli agenti atmosferici continuano a cancellare.

Cortile

L’accesso a questo ambiente era possibile da due punti, uno sui resti della facciata principale, cioè la porta d’accesso diretta, e l’altro all’interno sulla parete sudovest/facciata nordovest, che altro non è che la porta di accesso al cortile, attualmente semichiusa.

Il cortile è delimitato a nordovest e sudest dalla muratura perimetrale, parzialmente crollata, a nordest dalla muratura portante della basilica , in buono stato; e a sudovest dalla muratura portante degli ambienti, completamente crollata.

Sempre al interno del cortile è presente una cisterna, attualmente chiusa per motivi di sicurezza.

Altri ambienti

Questi locali possono essere definiti come dormitorio, refettorio o luoghi di lavoro, dove probabilmente l’accesso era attraverso il cortile.

Della muratura portante solo alcune parti conservano l’altezza originaria, ma in gran parte sono crollate. Non si può escludere che questi corpi di fabbrica avessero un secondo piano. Un’indagine dettagliata sarebbe utile ad accertarne la natura.

                  

   

   

  

©2010 Michele Maiorano

   


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