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SPELLO, ROCCA ALBORNOZ, PALAZZO BAGLIONI

a cura di Luigi Bressan

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Palazzo Baglioni.

Porta Venere e le sue due torri dodecagonali.

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Spello 


 


Epoca: XIV secolo la Rocca; forse romaniche le torri delle porte urbiche di età romana.

Conservazione: rimangono solo resti della Rocca (una torre e tratti di mura), mentre sono ben conservate le torri di due porte.

Come arrivarci: percorrendo la Superstrada E45 (Cesena-Orte), o l'autostrada A1, Firenze-Roma: uscita Valdichiana per chi è diretto a Roma, uscita Orte per chi è diretto a Firenze.

       

Cenni storici. Municipio fiorente in età romana (Hispellum: ce ne rimangono tra l'altro le porte Consolare, Urbica e Vetere, detta anche Porta Venere), contratto sulla parte più alta di uno sperone del monte Subiaso in età altomedievale, il borgo di Spello torna a svilupparsi in età comunale. Del 1358 è la costruzione della Rocca, segno del dominio papale, ad opera di Filippo di Antella, su commissione del cardinale Egidio d'Albornoz; ne sono oggi visibili alcuni resti, nell'area attualmente occupata dal convento dei Cappuccini. 

Tra 1561 e 1564 il signore di Spello Adriano Baglioni ne ordina lavori di ristrutturazione e ampliamento: la struttura è perciò detta anche Rocca Baglioni. Di età non certa le torri medievali che fiancheggiano Porta Venere (le due torri gemelle poligonali, a dodici lati, dette di Properzio) e Porta Consolare. 


Aggiornamento (2015):

http://spello.webaround.it/media/rocca-albornoz-palazzo-baglioni: «La Rocca - o Cassero - si estendeva sull’odierna Piazza della Repubblica fino a comprendere Via Seminario Vecchio e Via della Liberazione. Poche le parti originarie: il corpo più antico, di forma quadrangolare, venne fatto costruire come fortezza militare nel 1358 da Filippo d’Antella, rettore del Ducato di Spoleto, ed inserito nel piano di fortificazioni dello Stato Pontificio, voluto da papa Eugenio VI, il quale affidò questo nucleo originario al cardinale Egidio Albornoz. Con l’arrivo dei Baglioni, divenne la loro abitazione in città: Adriano Baglioni, tra il 1561 e il 1564, fece apportare una serie di modifiche, tra cui il cambiamento dell’aspetto esteriore da fortezza militare a residenza nobiliare e la riduzione in altezza del maschio. Nuove trasformazioni continuarono anche quando Spello tornò sotto lo Stato della Chiesa alla fine del XVI secolo. Il terremoto del 1832 danneggiò l’impianto, che subì nuovi lavori per tutto il XX secolo, quando divenne ufficialmente sede della Scuola Media Statale. L’interno, fortemente rimaneggiato, soprattutto da quando l’edificio è stato adibito a complesso scolastico, comprendeva un gran numero di sale, tra cui la Sala del Governatore, detta anche dell’Udienza, al piano terra, la cui decorazione risale alla fine del XVI secolo: il soffitto è decorato da formelle con motivi geometrico-floreali e il grifo, stemma della città di Perugia; le pareti sono affrescate con figure femminili reggi-trave, alternate a vedute di luoghi inventati o reali, in cui si possono riconoscere scorci panoramici dell’Umbria meridionale; agli angoli sono disposti stemmi illustri, tra cui quello della famiglia Baglioni. Non si conoscono né l’autore né la data esatta di esecuzione, tuttavia si notano affinità con il ciclo che si trova nella “Sala degli Zuccari”, nel Palazzo Comunale».

Vedi anche: Porta Venere e torri di Properzio   

 

      

 

 

© Luigi Bressan. La prima immagine riquadrata è tratta dal sito it.wikipedia.org/wiki/Spello (foto di Audrey22). I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

       


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