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POPOLA, CASTELLO

a cura di Laura Galli

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Il castello di Popola e (sotto) i lavori di ripristino.

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Popola  Popola


Epoca: il castello, che originariamente era chiamato "castrum Populi", risale all'anno 1264 e fu fatto edificare, forse sul sito di un più vecchio castrum, dagli abitanti di Foligno.

Conservazione: la struttura è attualmente in stato di recupero, in quanto gravemente danneggiata dal terremoto del 1987.

Come arrivarci: il castello di Popola sorge lungo la storica "via della Spina", già dall'età del bronzo importante collegamento viario tra l'area adriatica e quella tirrenica. Si raggiunge percorrendo il raccordo Autostradale E 45 e, dopo l'uscita Foligno, seguendo le indicazioni per Colfiorito.

       

Cenni storici.

Affacciato su una delle conche carsiche di Colfiorito, il sito di Popola costituisce tuttora un importante valico appenninico. Posto ideale per il controllo del territorio circostante, fu fin dall'antichità conteso tra le popolazioni delle zone confinanti.

Si suppone che in origine fosse uno dei numerosi insediamenti montani - detti castellieri - che caratterizzarono fin dall'epoca protostorica l'area centro-appenninica. Tali fortificazioni in pietra, costruite in zone di altura a guardia del territorio, erano composte da capanne e recinti per fornire in caso di necessità rifugio per la popolazione e per il bestiame. Emergenze archeologiche, come fibule, fusaiole, avori, anfore, oggetti domestici, elmi, corazze e frammenti di ossa di uomini e cavalli, rinvenute in occasione dei saggi di scavo nei dintorni del castello confermerebbero tale ipotesi.

In epoca romana questo genere di insediamento fu sostituito dai castra o castella, strutture tipologicamente diverse, ma sempre con funzione difensiva e di controllo.

Il Castello o Rocca di Popola fu costruito sotto gli auspici di papa Urbano IV dal Comune di Foligno negli anni 1262-64 per proteggere il confine settentrionale del suo territorio oltre che per contrastare la formazione di una comunanza montana autonoma.

Si pensa che per la costruzione del castrum furono utilizzate pietre provenienti dalla vicina Plestia, città romana del sec. IV a.C. in rovina, un tempo luogo di culto e sede di un santuario che fu originariamente meta di pellegrinaggi in onore della dea Cupra e poi, in epoca paleocristiana, della Madonna.

Appartenuto dapprima ad Ugolino Trinci, fu poi concesso come feudo da papa Pio VI alla nobile famiglia Barugi, che, acquisitone il titolo di Marchese nel 1780, restaurò il castello consolidandone le mura e ricostruendovi la torre poligonale come simbolo di prestigio e potenza. Tale avvenimento è tuttora ricordato in un'iscrizione lapidea posta sopra la porta d'ingresso al castello.

Con l'estinzione della famiglia Barugi, la proprietà del castello passò alla Congregazione della Carità di Foligno, la quale adibì le case interne alla rocca a colonia estiva per la villeggiatura degli orfani.

Il centro di Popola, attualmente costituito dal castello duecentesco e dal borgo medievale, nel suo complesso è stato definito "un bene storico, architettonico e urbanistico di alto pregio". Ed è per questo che l'intervento di ricostruzione e di restauro avviato dalla Scuola Edile di Perugia è di fondamentale importanza per la rinascita del monumento.

La rocca, anche se pesantemente danneggiata, presenta quasi completamente intatta la cinta muraria e la porta d'accesso, mentre la torre pentagonale è l'unica superstite delle quattro originariamente esistenti. All'interno del perimetro murario è inoltre visibile il Palazzo che fu dimora dei Barugi, la cui presenza, con i vasti saloni, i granai, le lavanderie e i trabocchetti, testimonia ancora oggi la grandezza di un tempo. La piccola chiesa dedicata all'Assunta - adibita a sacrestia dell'attuale chiesa - conserva un affresco del XV secolo raffigurante Gesù in croce tra san Giovanni e la Madonna.

     

Per saperne di più. Per visitare il castello ed il cantiere è necessario mettersi in contatto con la Scuola Edile di Perugia (tel. 075-5058611; e-mail info@scuolaedile.perugia.it).

        

      

©2002 Laura Galli; © delle immagini: Scuola Edile di Perugia.

       


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